Dopo l’ennesimo Cavedano, questa volta nello Stella a Sterpo, tutt’altro che scontato sia nello scovarlo in caccia, che nel salparlo, vista la leggendaria tenacia di questa specie, mi è venuta l’ispirazione di creare questo piccoloPost per rendergli omaggio . Le trote ultimamente non si lasciano ferrare facilmente e spesso si slamano dopo pochi istanti, forse anche a causa dell’assenza degli ardiglioni, ma a me va bene così e quindi celebro il guerriero delle acque dolci, che in madrelingua viene chiamato “squâl” che vorrebbe dire “squalo” per il tipico carattere battagliero, d’altronde anche in latino ha la stessa assonanza Squalius squalus quindi onore ai vinti.