Ed anche quest’anno finalmente si son guadinate le prime prede.
Dopo aver perso un cavedano ed una fario nella Roggia della Cartiera a causa delle erbe sul fondo che hanno aiutato i pesci a riguadagnare la libertà, questa volta la fortuna ha girato e complice il nuovo tratto NK istituito sul Ledra, ma grazie soprattutto a Giovanni che mi ci ha condotto indicandomi anche le buche più promettenti, ecco che la perfetta alchimia è avvenuta, una bella marmorata non ha resistito davanti alla mia nuova moschina (costruita al volo la mattina, incrociando una LDL-Killer con una Black Gnat Para), poi ecco la buca dei Temoli, che bollavano come forsennati e non prendevano in considerazione nessuna delle mie imitazioni, forse per la presentazione non proprio ottimale, ogni tanto una dragata, ogni tanto posa imprecisa, ogni tanto troppo rumorosa.
Cambiato mosche a raffica, passando dalla LDL, alla Royal Coachman, alla MiaMoschina, alla Greenwell Glory, alla Brown Sedge, alla Tups Indispensable, alla formica… poi ecco che in controluce riesco a vedere su cosa diavolo stanno bollando e di cosa si stanno alimentando, è un effimera. Ricerca veloce nella scatola delle mosche secche per trovare quella più simile, una Iron Blue Dun potrebbe andare, ma i riflessi e le ombre rendono difficile vederla, quindi ecco la che la scelta cade sulla Para Adames dal corpo grigiastro, x sicurezza scendo a 0,14 di tip, provo alcune pose curve ed ecco che arriva la prima bollata sulla mia imitazione, che mi conferma la bontà della mia scelta, ed ovviamente come era previsto sbaglio la ferrata, ma sbaglio pure a ferrare sulla seconda, sulla terza e sulla quarta bollata e così via, ma quanto diavolo è veloce a risputare l’esca?
La perseveranza paga, ed infatti all’ennesima posa curva, con finale “quasi” raggruppato a combattere il dragaggio ecco la bollata sulla mia Adams, questa volta son pronto, oppure è lento lui, non importa l’importante è che il primo temolo di stagione è nel guadino, anche se è piccolo, al massimo arriva ai 15cm, è il primo temolo a mosca che prendo, o meglio il primo temolo a frusta, l’altro che avevo preso era si da oltre un kg, ma con un sistema poco ortodosso anche per quell’epoca ed era stato preso con la temolera e correvano i primi anni 80.
Ma la giornata non è finita, si cambia buca, Giovanni ha rinunciato praticamente a pescare continuando a portarmi di qua o di là, i temoli bollano e la Para Adams, colpisce ancora, ma non prima di aver sbagliato un’eresia di ferrate, questa volta nel guadino finisce un temolo dalle misure già più interessanti, prossime ai 25cm non un colosso, ma come dicono gli inglesi “who cares”? Tanto divertente pescare i temoli, non si formalizzano se ti hanno accanto, continuano a fare i fatti loro, sei tu che devi arrovellarti il cervello per capire cosa vogliono e come presentargliela.
Grazie a te “O Temolo che sei un pesce sportivo” (parafrasando L de BOISSET)