Mutuando un espressione tipica dello snooker, la stagione di pesca (quella che si apre a marzo e chiude a settembre) 2014 è stata sotto molti aspetti unica e probabilmente irripetibile, regalandomi emozioni esperienze e un piccolo primato personale: 100 pesci catturati, ovvero guadinati.
Forse il centesimo pesce non sarà stato il più nobile o il più grande, ma si merita il posto d’onore, avendo portato il numero delle catture alla doppia cifra.
Il cavedano del Torsa, comunque non è stato affatto un traguardo facile da raggiungere, visto che, nonostante una presenza massiccia, la loro attività era pressochè nulla, sospettosi e disinteressati.
Ho provato con le mosche che nell’ultimo periodo mi avevano regalato soddisfazioni, spesso inaspettate, come la jackal one nella variante oliva, per proseguire con la faina’s special sempre sui colori oliva e marrone, ma provando anche la casalinga nel colore classico, per poi azzardare con la royal wulff in caccia pura o la mitica parachute adams.
Risultato: nessun attacco o inseguimento, nemmeno dopo che sono sceso di diametro del monofilo passando dallo 0,16 allo 0,14 per arrivare allo 0,12.
Poi mentre me ne stavo sulla riva a guardarli nuotare tranquillamente, mi sono ricordato che lo scorso inverno, nella Muzzanella, un imitazione d’ape aveva avuto ragione di un cavedano particolarmente difficile. Quindi mi è sembrata la scelta naturale da provare.
Primo lancio corto, secondo lancio ecco il primo cenno di interesse con un inseguimento della mia imitazione, poi l’ape draga ed il cavedano fiuta l’inganno; ci riprovo lanciando proprio vicino ad un cespuglio pochi centimetri di spostamento ed ecco che la mia preda abbocca, ma non è lui il numero cento, spezza il filo e riconquista la libertà portandosi via la mosca.
Oramai lo spot è compromesso e devo cambiare zona, risalgo il corso provo alcuni lanci su altri cavedani in banco o solitari, ma nemmeno l’ape li stuzzica.
Arrivo ad una biforcazione del canale e decido di prendere il braccio che porta alla cascatella, l’acqua non è tranquilla come al solito e non sono molto ottimista, ma ci provo comunque, e contro ogni previsione dopo alcuni lanci senza nessun segnale di apprezzamento, riesco a far posare la mosca tra la schiuma e l’acqua calma, e finalmente la bollata e la ferrata!!!! Ora SI che si ragiona, ma non può contare come cattura fino a quando non è nel guadino e quindi mi son preso tutto il tempo necessario per avvicinarlo a me, evitando che riesca a sfruttare le erbe del letto del fiume per liberarsi, un paio di minuti dopo è nel guadino e la quota psicologica di cento pesci in una stagione di pesca è stata raggiunta!!!
Cambio spot e risalgo l’altro ramo del fiume, e sotto il ponticciolo ci sono parecchi pesci e magari riesco a prenderne un altro. Provo a lanciare verso il ponte, sembra che l’esca sia valida anche se non ci sono dei veri e propri attacchi, ma solo inseguimenti senza un seguito. Poi un lancio particolarmente “morbido”, con la mosca che si posa dolcemente, non draga ed ecco che la preda attacca l’imitizione, la ferrata è repentina e l’amo sembra saldo; inizio a recuperare, ma sfruttando un erba sul fondo aiuta il cavedano a riconquistare la libertà anzitempo, io recupero l’ape rimasta incagliata nella vegetazione.
Per quest’anno la stagione di pesca in zona B è chiusa, ancora un mesetto nei NK e poi si continua in zona A…