Nell’anno del Covid, nulla poteva rimanere intoccabile o immutabile, nemmeno la pesca sportiva.
Il primo lockdown ha portato a far iniziare la stagione solo a primavera inoltrata, con l’obbligo, almeno nel primo periodo di una distanza interpersonale tra pescatori di 10 metri.
Un estate calda, turni di lavoro massacranti e fiumi con livelli non proprio ottimali, di certo sono stati fattori che non hanno aiutato ma mia attività alieutica.
Chi sperava di rifarsi in autunno con la pesca all’esocide, ha dovuto rassegnarsi, prima a causa di un autunno particolarmente caldo e successivamente per il passaggio della regione in zona arancione con relativo divieto di spostamento tra comuni.
La stagione è stata avara di soddisfazioni, ma non tutto è stato da buttare. Sono riuscito a conoscere e pescare con gente nuova, in posti che prima ignoravo ed anche se le mani non han puzzato di pesce è tutta esperienza per la prossima stagione.
Un’altra piccola nota positiva è stata una mattinata trascorsa sull’Orvenco, pescando a Tenkara con amici.
Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, e pensare che il Covid abbia giovato alla natura, che in nostra assenza o con una nostra presenza ridotta, si è potuta riprendere un po’ dei suoi spazi, magari crescendo di numero e ripopolando aree impoverite dall’attività umana.
Il 2020 è stato un anno luttuoso per molti, alcuni conoscenti e persone che stimavo se ne sono andati a causa del Sars-Cov2, altri invece stroncati da patologie diverse.
Takeo Yaguchi è tra questi ultimi, noto ai ragazzi della mia generazione per aver creato il personaggio del fumetto e del cartone animato che tutti i pescatori conoscono: Sampei, il ragazzo pescatore.(https://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2020/11/26/morto-takao-yaguchi-papa-sampei-aveva-anni_16JP5s3ol5EyTTs6TKgkLK.html?refresh_ce)
Tra i molti progetti in cantiere c’è anche quello di analizzare ognuno dei 109 episodio della serie, riordinandoli secondo una sequenza logico/temporale, indicando la trama, i personaggi presenti, le tecniche e le esche utilizzate, le specie ittiche e possibilmente i luoghi citati.
Un impegno non indifferente che non ha il solo scopo di una nostalgica visione degli episodi, con affioranti ricordi di tempi più spensierati, bensì l’obbiettivo di discernere tra mito e realtà, indicando dove la narrazione fantastica lascia il posto a riferimenti e citazioni reali e viceversa. Sorprende quando il contenuto si attenga al vero, nel Giappone e nel mondo degli anni ’70.
Purtroppo il progetto è assai lungi dal completamento, sono più o meno a metà, ma non dispero di completare il tutto per i 40 anni dalla messa in onda in Italia della serie a cartone animati avvenuta nel 1982.